E' un grido d'allarme che risuonerà da oggi (23/12) su tutte le vetrine dei bar, dei ristoranti nel Paese: #Basta! al caos normativo che si è succeduto in questi mesi colpendo il settore della ristorazione che si è trovato in una profondissima crisi:
22 DPCM, 36 Decreti Legge, 160 giorni di chiusura, un numero imprecisato di ordinanze regionali, una differenza impressionante fra quanto annunciato e quanto attuato. #Basta! ad un governo che apre e chiude le nostre aziende come interruttori e si prende il diritto di vietare il lavoro delle nostre imprese, senza trovare una strada per tutelarle. Siamo esausti e Increduli: il risultato è un settore al collasso che ha deciso di rivolgersi direttamente ai cittadini.
“Il settore è allo stremo, il governo manca di rispetto nel comunicare ai pubblici esercizi chiusure a due giorni di distanza, obbligandoli a buttar via merce a fronte delle tante prenotazioni arrivate. I ristori sono quelli del mese di aprile, ben consapevoli che gli incassi di dicembre sono molto diversi. Il nostro settore sarà decimato non solo dalla crisi economica dovuta alla pandemia ma anche dall’assoluta mancanza di visione e di futuro di un settore fondamentale, che non viene mai riconosciuto davvero come punto fondamentale della filiera turistica nazionale” commenta Matteo Musacci, presidente provinciale e regionale di FIPE Confcommercio.
“Noi vogliamo e siamo in grado di lavorare in sicurezza – conclude Musacci, in qualità anche di vicepresidente nazionale di FIPE Confcommercio - e ci rivolgiamo ai nostri clienti: vi chiediamo di esserci vicini e di continuare a sceglierci, dove possibile, anche in queste difficili giornate. La vostra gratificazione è la nostra forza ed il nostro futuro. Al Governo chiediamo Dignità, Prospettiva, Chiarezza e Manovra".
La dignità di attività essenziali e sicure; la prospettiva di un piano di riqualificazione e sviluppo, magari attraverso un adeguato inserimento nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza; la chiarezza sui tempi di riapertura a gennaio; una manovra correttiva che garantisca indennizzi adeguati e ristori calcolati sulle effettive perdite, sostegno all’indebitamento, risoluzione dei problemi di locazione.