Il Governo ritiene sicuro far riprendere l'attività di industrie con centinaia di lavoratori ma impone il posticipo delle riaperture per gli esercizi commerciali, i pubblici esercizi e gli operatori del turismo: qualcosa non torna!
Ormai non si può neanche più parlare di delusione, ma di conferme sulla mancata attenzione verso i bisogni delle imprese del #Commercio, del #Turismo e dei #Servizi da parte di un Governo che non intende pianificare una “fase 2” equa e #coerente, che sappia rispondere alle esigenze di tenuta sociale ed economica del Paese.
Soprattutto non è più accettabile l’evidente squilibrio, per usare un eufemismo, di trattamento fra settori economici: il paravento della sicurezza sanitaria non regge più davanti a scelte ideologiche ed evidentemente di parte, i numeri dei codici ateco ancora prevalgono sulla logica di filiera.
E tutto questo si somma ad un sistema inefficace di #sostegni economici che nei fatti si traduce in una complicata possibilità di contrarre ulteriori debiti, accompagnati da proclami per ora senza sostanza.
Non sono più rinviabili gli #indennizzi e i contributi a fondo perduto, l’esenzione delle #tassazioni ad ogni livello per le imprese rimaste chiuse in questi mesi, che possono trovare copertura con una coraggiosa web tax sulle piattaforme internazionali dell’on-line gestite da poche grandi multinazionali.
Così come è giunto il momento di una forte #sburocratizzazione per ampliare le possibilità di vendita e somministrazione, e sostenere nuove modalità di gestione d’impresa.
Le imprese del Commercio, del Turismo e dei Servizi sono pronte ad aprire subito in piena #sicurezza, rispettando le norme e adottando i protocolli di prevenzione. Ogni giorno rinviato di riapertura determina un ulteriore insostenibile aggravio per imprese già vicine al collasso.
Solamente in Emilia-Romagna la chiusura costa per il Terziario oltre 200 milioni di euro di fatturato al giorno e 5 miliardi di euro al mese: gli #imprenditori e le #imprenditrici, i loro #collaboratori, i lavoratori e le lavoratrici non possono pagare un prezzo così alto per gli errori che questo Governo sta commettendo.
Continuiamo ad agire ad ogni livello istituzionale per la riapertura delle nostre imprese, assicurando il rispetto delle norme di sicurezza sanitaria e garantendo impegni assolutamente straordinari come dimostrato durante la fase dell’emergenza.
Chiediamo al Presidente della Regione, ai Sindaci, ai Presidenti delle Province, ai Parlamentari e ai Consiglieri Regionali dell’Emilia-Romagna di sostenere le istanze di tutte le imprese con il Governo e di condividere l’impegno di anticipare la riapertura delle attività del Commercio, del Turismo e dei Servizi a partire dal 4 maggio.
#confcommerciocè