Il pomeriggio è entrato nel vivo con le considerazioni della presidente provinciale del gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio Simona Salustro: "La nostra priorità con questi appuntamenti, alla terza edizione, è fare formazione ed informazione nel contempo. Oggi è necessario fare sistema e proporre strumenti operativi. Il convegno ha affrontato il tema caldo del credito ma non si ferma certo ad una semplice enunciazione di rito quanto piuttosto offre proposte concrete: ad esempio quella di realizzare piani di business precisi e puntuali". Poi il pomeriggio è entrato nel vivo con la verve di Luigi Furini, giornalista economico ed autore del best seller "Volevo solo vendere la Pizza": "Nel mio libro - ha esordito Furini – ho voluto raccontare la mia relazione travagliata con il mondo bancario e la burocrazia ed ho cercato di individuare i granelli che impediscono alle aziende di decollare. Nonostante tutto dico ai giovani imprenditori di provarci lo stesso, di non arrendersi mai e voglio aggiungere un consiglio: tenere costantemente monitorati i costi (fissi e del personale) che maggiormente incidono sulle imprese".
Adriano Maestri, direttore regionale Intesa San Paolo Emilia Romagna, Marche, Abruzzo e Molise ha avuto compito di illustrare il ruolo delle banche :”C’è un’ interesse comune affinchè le imprese si sviluppino ed abbiano dei fondamentali stabili. Per la nascita di un impresa occorre l’idea imprenditoriale, una valutazione corretta del mercato in cui l’impresa si muoverà, un ipotesi di piano sulle necessità di cui abbisogna e del potenziale che può esprimere facendosi aiutare in particolare modo da associazioni di categoria, professionisti e banche ed ovviamente non può far tutto questo senza mettere in gioco propri capitali di rischio. Il nostro gruppo ha creato un sito ad hoc per le neo imprese che parte da tre concetti: pensala, creala e finanziala”.
A Federico Canella, consulente d’impresa, il compito più formativo del pomeriggio: “La realizzazione - ha spiegato - di un piano di impresa è più utile all’imprenditore che alla banca: questo perché pianificare la propria attività consente di prendere decisioni e simularne gli effetti. I costi li decide l’impresa ma i ricavi li decide il mercato” ha concluso Canella.
La platea con una panoramica degli intervenuti
Da sinistra Giulio Felloni e Simona Salustro