In pratica che queste nostre istanze trovino applicazione e realizzazione concreta nei bilanci di previsione degli enti pubblici con un occhio di riguardo ai Confidi -strumenti nati per facilitare l'accesso al credito alle piccole imprese -e all'alleggerimento dell'imposizione fiscale perché è evidente che un capannone o un negozio non possono essere considerati un lusso - prosegue Amelio che ricorda - nell'ultimo decennio abbiamo assistito ad una declamata volontà di supportare, specie in periodi di campagna elettorale, le piccole imprese del Terziario ma in realtà abbiamo assistito ad un potenziamento della grande distribuzione organizzata favorita anche da una diversa esigenza di consumo.Ora dobbiamo trovare il modo di integrare le diverse esigenze distributive sempre avendo soprattutto a cuore la valorizzazione dei contri commerciali naturali. Considerato i continui lamenti delle Amministrazioni Comunali sui tagli ai trasferimenti dallo Stato, gli interventi che sollecitiamo sono per lo più a costo zero ma possono essere decisivi per un imprenditore : mi riferisco in particolare alle esigenze di regolamentazione di fiere e sagre piuttosto che ad azioni di semplificazione e sburocratizzazione piuttosto ancora a favorire la maggiore accessibilità e fruibilità dei dei centri storici. Faccio un esempio - conclude il presidente Amelio - per quanto riguarda la ristorazione: tutti sostengono a parole i ristoratori ma poi alla fine si finisce a potenziare le sagre. Addirittura c'è chi durante l'inaugurazione del Misen ha suggerito di inserire la frutta nei nostri menù dei ristoranti tradizionali. Se tutti i problemi fossero lì.... Mi si consenta di dire - con una battuta purtroppo dal sapore amaro - che i nostri ristoratori, sommersi da un carico fiscale opprimente e da mille obblighi e vincoli da svolgere su ogni tema, sono già....purtroppo alla frutta".