“In un momento di difficoltà economica e di acuta contrazione dei consumi e peraltro in un territorio come quello della nostra provincia di Ferrara – commenta il direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban - già segnato dagli eventi sismici di maggio, l’entrata in vigore di questa norma ha il sapore amaro di una beffa appesantendo il lavoro quotidiano delle imprese, spesso alle prese con investimenti di denaro significativi dedicati a tamponare i danni diretti od indiretti del post sisma. Insomma un provvedimento che frena drasticamente la ripresa economica della provincia” 

Per Ascom Ferrara l’entrata in vigore dell’articolo 62 del decreto “Liberalizzazioni” rappresenta dunque un aggravio di costi gestionali, burocratici ed organizzativi per tutte le attività interessate, con conseguenze negative sulla tenuta, già sul  breve medio periodo, del tessuto produttivo e distributivo.

“Occorre che il Governo – conclude il presidente provinciale di Ascom Giulio Felloni  - stimolato anche dalle istituzioni locali rifletta sulla necessità urgente di aggiustamenti alla norma, specie per i territori nel cosidetto cratere sismico, introducendo in corso d’opera concreti correttivi per ridurre l’impatto del provvedimento sulle imprese della filiera della distribuzione alimentare evitando lo spettro della chiusura per tanti piccoli negozi di vicinato, spesso a conduzione familiare, nelle quali i bilanci dell'impresa commerciale coincidono con i bilanci personali, con scenari negativi facilmente intuibili. Le aziende sono colpite da più parti ed hanno esaurito le risorse sia economiche che psicologiche".

E nelle prossime ore il presidente nazionale Carlo Sangalli incontrerà il ministro delle Politiche Agricole Catania per sottoporgli le richieste della Confcommercio. 

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