L'esigenza è quindi di progettare Argenta per i prossimi 5/10 anni con l'ovvio necessità di mettere tutti allo stesso tavolo: "La mia presenza come primo cittadino - spiega Antonio Fiorentini sindaco di Argenta - vuole proprio essere un segnale di grande attenzione e sensibilità ai ragionamenti che coinvolgono Pubblico e Privato come una sorta di catalizzatore consapevole". Un lavoro "in sinergia per dare sviluppo ed occupazione alla città partendo dal cento storico che ci vedrà attivi protagonisti con il supporto dell'intera sistema Confcommercio,  in questa direzione conferma Tonino Natali, presidente della sezione territoriale di Argenta: Un onvegno per partire a progettare il futuro - concorda Gianluigi Zaina presidente dell'Associazione "Aleotti" che ha sostenuto attivamente l'iniziativa - facendo ragionare forze politiche ed imprenditori allo scopo di recepire le opportunità di una strada sulla quale corre il cambiamento e lo sviluppo: dal Piano Regolatore ai Servizi. Senza contare la necessità anche di agire sul piano formativo con una nuova scuola professionale capace di cogliere i bisogni di questo territorio". Fondamentale in questo lavoro di supporto il ruolo delle banche "Banca Popolare di Milano ha  sostenuto l’iniziava promossa in occasione della Fiera di Argenta edizione 2014 - spiega Miranda Malservigi in rappresentanza della BPM -  perché’ la mission del gruppo oggi più’ che mai e’ vicino alle piccole e medie imprese , alle famiglie ai risparmiatori per continuare a consigliare e supportare l’Italia che ama di più , quella che lavora per costruire il suo futuro e quello di tutti noi. Una tavola rotonda, moderata dal giornalista  Giorgio Costa (in allegato il programma degli interventi) importante per avviare un dibattito proficuo sul futuro del territorio ed in questo è da leggere la presenza della Camera di Commercio di Ferrara: "I costi del non fare -  ha sottolineato Andrea Migliari  responsabile dei progetti speciali dell'Ente Camerale - minano la capacità delle imprese di recuperare il terreno perso. Dopo la crescita del 25% degli investimenti pubblici in infrastrutture in Italia dal 1997 al 2004, abbiamo sperimentato un trend negativo che ha riportato l'ammontare degli investimenti in valore assoluto ai livelli di metà anni '90. Eppure il binomio infrastrutture sviluppo è l'unico su cui si poter giocare".

Per visualizzare e scaricare il programma dell'incontro cliccare QUI

 

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Da sx Migliari, Natali,  Fiorentini, Felloni, Malservigi e Zaina

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