"In nome della tutela ambientale e della green economy, principi assolutamente giusti – prosegue Musacci – si sarebbe creata una situazione paradossale tutta a danno dei pubblici esercizi. Dobbiamo dare atto al relatore al Ddl in commissione Ambiente, On. Bratti, di aver recepito le argomentazioni di Fipe e di aver conseguentemente modificato l’emendamento nel senso auspicato dalla FIPE". Si pensi alla confusione che si sarebbe creata con il paradosso di vietare la vendita della sola acqua e birra in un contenitore di plastica o alluminio e di consentirla invece per un’altra bevanda. Equivale a dire che ad inquinare è soltanto la bottiglia di plastica dell’acqua o di alluminio per la birra e non quella che contiene un’altra bibita. Altrettanto paradossale sarebbe stata la discriminazione del punto vendita: la bottiglietta di plastica dell’acqua venduta dal bar è inquinante ed invece non sarebbe più inquinante se la stessa bottiglietta fosse venduta in una pizzeria a taglio. "Ci auguriamo come FIPE che questa contatto con l'On Bratti possa essere l'occasione per un confronto sereno e duraturo che metta al centro davvero i problemi dei pubblici esercizi in tutta la loro complessità dando spunti utili ed efficaci per la loro soluzione" conclude il presidente Musacci.